venerdì 26 maggio 2017

Sono con te



"Non aver paura, continua a parlare e non tacere" (At 18,9)

" perchè io sono con te". non c'entrava sul foglietto del calendario liturgico e non ce l'hanno messo, ma io non posso fare a meno di ricordare il motivo per cui non devo temere nelle persecuzioni, nelle tribolazioni, nelle angosce.
Dio è con me, sempre e dovunque, anche quando non lo vedo, non lo sento, quando il mio cuore è una landa desolata senza acqua, nè riparo.
Così troviamo scritto ( Mt 28, 20)" Ecco io sono con voi fino alla fine del mondo" e "Finchè vivrai nessuno potrà fermarti, perchè io sarò con te come sono stato con Mosè, e non ti lascerò e non ti abbandonerò mai".(Gios 1,5)
Perciò la parola che oggi mi ha più colpito e consolata è proprio questa rassicurazione di Gesù che ci promette assistenza continua in tutte le nostre imprese, aiuto concreto in tutte le avversità e i pericoli che ci si porranno davanti.
La parola che percorre la Bibbia ripetuta per ben 365 volte è " Non temere!", guarda caso tante volte quanti sono i giorni dell'anno.
E noi abbiamo bisogno di queste iniezioni di fiducia, di questo incoraggiamento continuo, perchè la lotta si fa aspra man mano che ti avvicini al tesoro, alla stanza del RE.
La gioia di cui parla Gesù è una gioia che ci coinvolge e ci permea nel profondo dell'anima e del corpo, perchè quando sei in braccio a chi ti ha generato non hai paura di niente.
Questo accade ai bambini, questa è l'esperienza della fede dono dello Spirito di Dio a cui Gesù ci ha affidato.
Gesù fa un paragone a proposito della sofferenza, paragonandola a quella che prova la madre quando mette al mondo un figlio.
Il riferimento è quanto mai calzante, perchè in effetti il parto, per quanto sia doloroso porta al conseguimento di una gioia che nessuno ti può togliere perchè un uomo è nato.
Ma se la madre soffre nel mettere al mondo un figlio, e qui il paragone è relativo alla persecuzione cui furono sottoposti i primi cristiani, dall'altro il bambino non è da meno, perchè da uno stato passa ad un'altro stato, dal buio alla luce, dall'acqua all'aria, dal caldo e sicuro rifugio, al mondo nuovo che deve imparare ad esplorare per vivere.
Per nascere e per far nascere la sofferenza è d'obbligo, il dolore è lo strumento necessario perchè riceviamo la vita e la doniamo agli altri.
Gesù ci tranquillizza dicendoci che in questo travaglio da cui per primo non si è esonerato, Lui è accanto a noi, lotta con noi, fa la parte più difficile, gravosa, ci rende possibile l'impossibile.
Il segno che la nostra sofferenza non è inutile, ma feconda è la gioia che nessuno potrà mai toglierci.
Grazie Signore perchè ci sei sempre, grazie perchè mi proteggi all'ombra delle tue ali, grazie perchè non ti stanchi di farmi regali, ogni giorno tua, sempre più tua.

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