martedì 10 gennaio 2017

Salvezza

Un cuore con dentro altri cuori (disegno di Emanuele)

“Hai messo ogni cosa sotto i suoi piedi”( Eb 2,8)
Queste parole sono riferite a Gesù, ma le leggiamo nel Salmo 8 che gli Ebrei conoscevano prima della sua venuta e con il quale si sono rivolti a Dio, Maria, Giuseppe e Gesù.
Eppure, nonostante nel suddetto Salmo vi si esprimano meraviglia, ammirazione, gratitudine e fede in Dio, l’essere amati da Lui a tal punto non era cosa scontata.
Così gli Ebrei alla legge di Mosè avevano aggiunto una miriade di prescrizioni, perchè tanto amore fosse guadagnato attraverso le opere della legge.
Certo che anche Gesù obbediva alla legge, come ogni ebreo e come gli avevano insegnato i genitori terreni.
Ma Gesù era ed è Dio ed è venuto ad abolire le opere della legge, per mostrare lo Spirito della legge e liberarci dal dovere di placare l’ira di Dio, il dovere di tenerlo buono perchè non ritirasse la sua mano e smettesse di nutrirci.
Ci sono cose che sono molto pesanti e faticose, che implicano sacrifici anche cruenti, che non ti pesano, e ci sono cose che ti pesano solo perchè non hai voglia, tempo, desiderio di farle, anche se sono importanti per te o per gli altri.
La nascita di un figlio è di per sè dolorosa, ma è preceduta da molti sacrifici, che dopo la nascita diventano sempre più gravosi.
Eppure, a parte le madri snaturate, la gioia del dare liberamente amore non è paragonabile a quello che senti quando le cose le devi fare per forza.
Così l’uomo, stupendamente e straordinariamente educato da Dio non era ancora riuscito a capire quanto era grande il Suo amore per noi, quanto fosse gratuito perchè siamo suoi figli, avendoci Lui ha generato
Gesù è venuto ad aprirci gli occhi, a sturarci le orecchie a sostituire al nostro cuore di pietra un cuore di carne, vale a dire un cuore capace di dilatarsi e accogliere tutto ciò che Dio ci ha messo dentro.
Ieri sono andata a fare una visita cardiologica per una cardioilomegalia, che era venuta fuori questa estate con i raggi al torace.
Così ho scoperto di avere un cuore grande, e mi è venuto in mente che ero stata accontentata, perchè a Dio avevo chiesto tante volte:” Dammi i tuoi occhi, dammi il tuo cuore, Signore, per amare i miei fratelli come tu li ami”.
Non avevo certo pensato ad un’ulteriore malattia, perchè volevo solo che la mia capacità di amare aumentasse.
Per la vista avevo sperimentato come non servano entrambi gli occhi per vedere l’essenziale, da quando l’edema maculare mi aveva colpito in modo irreversibile la capacità di distinguere nitidamente gli oggetti con o senza lenti.
Per il cuore non sapevo cosa fosse successo.
Ero certa che, se il cuore è un muscolo, sicuramente con lo sforzo che faccio a stare in piedi, a muovermi, è naturale che sia molto ingrossato.
Qualcuno ha detto che l’amore è una malattia.
Il Padreterno si è incarnato e morto per questa malattia.
Ma a nessuno piace star male e neanche a me, specie quando le malattie ti impediscono di vedere quello che tu vuoi vedere.
Comunque, grazie a Dio il cuore funziona bene, è forte, abituato alla fatica, e per questo ringrazio il Signore.
Ma se non ci fosse stato Gesù a mostrarci quanto valevamo, quanto siamo importanti per Lui, con tutti gli acciacchi dell’età, con tutti i malfunzionamenti ereditati dai padri, con tutti i nostri limiti, sicuramente oggi non starei qui a cercare nella Parola di Dio la luce per questa giornata che comincia, nè motivi per lodarlo benedirlo e ringraziarlo.
Oggi voglio benedire il Signore per tutti quelli che sentono in Lui il loro completamento, la loro realizzazione piena.
Aiutami, Signore, a vivere nella gioia e ad offrirti ciò che non mi piace di questa vita.
Benedici i silenzi, inonda di benedizioni la nostra famiglia.
Fa’ Signore che nessuna lacrima sia vana, ma confluisca nel tuo sangue versato per la nostra salvezza.
E a te non voglio rivolgermi come hanno fatto i demoni nella sinagoga( in chiesa sono più numerosi), dicendoti invece grazie perchè sei venuto a salvarci.

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