lunedì 10 ottobre 2016

Libertà

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Cristo ci ha liberati per farci vivere effettivamente nella libertà. (Gal 5,1)
Tutti cercano un segno, una convalida che ciò che stai ascoltando, facendo, usando è una cosa buona,che non ti nuoce, che ti fa bene, che realizza i tuoi più profondi desideri di libertà.
Viviamo infatti costretti da una congerie di regole, divieti, imposizioni, ci sentiamo schiacciati dal dover essere, dalla necessità di compiacere gli altri, quelli che contano, viviamo sempre come se dovessimo rendere conto a qualcuno di quello che facciamo,diciamo, pensiamo.
Tutta la vita a cercare un equilibrio tra ciò che appare e quello che è, tra quello che pensiamo noi e quello che pensano gli altri.
Purtroppo il nostro interlocutore non è Dio che non giudica, ma ama, ascolta, istruisce, guarda i pensieri del tuo cuore e ti abbraccia anche quando sei impiastrato di escrementi fino ai capelli.
Il nostro interlocutore purtroppo è la proiezione dei nostri giudizi e pregiudizi e i primi accusatori di noi stessi siamo noi che non ci assolviamo dal non essere perfetti, onnipotenti.
Quanta fatica per compiacere e quante lacrime quando i nostri sforzi non raggiungono il risultato sperato, l’osanna globale, il trionfo, la stima e l’onore!
Quanta sofferenza quando, scendendo dal piedistallo, ci accorgiamo che a non compiacere riceviamo ancora più rifiuti, abbandoni, sofferenze, solitudini.
Sembra che non ci sia via d’uscita, perchè qualunque cosa fai c’è sempre qualcuno che non gradisce, che non capisce, che non vuole capire, qualcuno a cui sei d’ingombro, di ostacolo alle sue realizzazioni personali.
Bisogna incontrare Gesù per capire cosa significa essere liberi davvero, leggere il Vangelo e farti ammaestrare da Lui.
Gesù non si è mai preoccupato di quello che diceva la gente ma ci teneva a che capisse chi era e a quale prezzo avrebbe pagato la sua carta d’identità.
” La gente chi dice che io sia?”
“E voi chi dite che io sia?”
Bellissimo questo passo in cui Pietro fa la sua professione di fede, illuminato dallo Spirito. “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
Prima di vestirci la mattina, appena svegliati, cerchiamo di rispondere a questa domanda
” Chi sono io?”
Perchè il vestito lo sceglieremo in base alla risposta.
Ma la domanda rivolgiamola al nostro INTERLOCUTORE, a Gesù che ci definisce, ci risponde e ci corrisponde, nella verità, nella giustizia e nell’amore.
Lui ci dirà di cosa ci dobbiamo rivestire per non essere vittime del giudizio del mondo e rimanere sempre noi stessi, figli di un unico Padre, fratelli in Gesù, famigliari di DIO.
Noi saremo il segno che Dio è venuto a salvarci e non è morto invano.
Uomo, ti è stato insegnato ciò che richiede il Signore da te.( Mi 6,8)

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