sabato 3 settembre 2016

Dove sei?

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Il Signore è vicino a chiunque lo invoca (Salmo 144)
Ci sono tanti tipi di digiuno, alcuni li chiamano diete, ma non è il nostro caso.
C’è gente che digiuna per necessità e non per scelta come avviene quando decidi di fare la cura dimagrante.
Il digiuno ti costringe a fare a meno di tante cose che vorresti mangiare, che ti piacciono che molto probabilmente ti farebbero bene se avessi la possibilità di procurarti il cibo che ti manca.
Ma il digiuno più terribile è il digiuno di Dio, quella situazione in cui lo cerchi ma non lo trovi, situazione in cui l’attesa si fa estenuante e ti perdi d’animo e ti scoraggi perchè il demonio ci inzuppa il pane quando ti demoralizzi e perdi la speranza e non trovi il senso a tanto soffrire.
E’ ciò che mi sta capitando questa mattina in particolare, ma sono giorni che dentro covo la ribellione, contro Dio che sembra avermi abbandonato.
Mi ripeto che non è possibile, mi ripeto che verrà non tarderà ma il mio cuore è triste fino alla morte, oppresso dai pensieri più cupi.
Neanche la Sua Parola oggi è stata in grado di aprire un varco al mio male, al mio dolore che mi ha fiaccato le membra.
Com’è possibile che questo deserto sia così vasto, interminabile, senza oasi e senza riparo, un deserto che fa da sfondo al mio male che mi perseguita giorno e notte?
Non si può camminare nè stare fermi quando il corpo è così sofferente, i lacci lo stringono e gli tolgono il respiro, il fuoco divora la carne, si consuma nella fornace accartocciandosi come fosse legna da ardere.
Nella fornace i tre giovani lodavano Dio mentre angeli versavano acqua intorno a loro sì che le fiamme non lambissero neanche una frangia del loro mantello.
Perchè io vivo una situazione così drammatica? Perchè Signore non mandi un angelo anche a me per darmi ristoro in questa prova così superiore alle mie forze?
Mi sento venir meno e non mi viene nè di lodarti nè di ringraziarti.
Perdonami se non ci riesco, perdonami se non accolgo con gioia la tua visita se è vero che tu sei in questo dolore, in questo sconforto, in questa battaglia.
Ti sento lontano Signore e con affanno sto cercando di aggrapparmi a tutto ciò che potrebbe portarmi a te, ma mi sfuggono dalle mani tutti gli appigli.
Ho invocato Maria, San Giuseppe, i tuoi angeli e poi non ricordo, ma le ho percorse tutte le strade che conosco per arrivare a te.
Questa mattina la tua parola non mi è stata di aiuto nè di conforto, perchè parlava di qualcosa che se stai male non ti interessa.
Quando il corpo si ribella in questo modo c’è poco da fare, pensi solo a liberarti da questo fardello, cerchi solo una tregua a tanto soffrire.
Il prossimo in queste situazioni non posso aiutarlo, non so aiutarlo, e mi sembra che parliamo due lingue diverse.
Io non ti capisco Signore, purtroppo questa mattina.
A dire la verità non sono in grado di connettere tanto mi sento male.
Tu lo vedi, tu lo sai, non c’è bisogno che te lo dica.
A volte mi è capitato, per grazia di pensare che il mio corpo è il tuo corpo, il mio dolore è il tuo dolore e mi sono calmata e una pace mi ha inondato il cuore.
Questa mattina non ci riesco anche se ieri ho fatto una riflessione che associava la mia esperienza alla tua.
Mi sentivo indegna e anche blasfema nel raccontarla ma voglio farne memoria.
Ieri mattina più che il dolore fisico mi angosciava la solitudine a cui ero condannata. Lo sposo, il figlio, i fratelli li sentivo lontani.
Ho pensato a quanto tu avevi sofferto e soffri ancora per i figli lontani.
Mi sono immaginata alla finestra, come te che aspettavi il ritorno del figliol prodigo e a tutto quello che tu avevi fatto per noi e a tutto quello che io avevo fatto per testimoniare l’amore a quelli che si sono allontanati dalla mia casa.
Ho pensato che un dio non dovrebbe soffrire, non potrebbe soffrire, perchè la sofferenza ti toglie la pace, la serenità, la gioia di esistere. Io sono una creatura ed è normale che la lontananza, la divisione non per mia volontà della persone a cui continuo ad essere legata mi fa star male. Ma tu sei Dio e niente ti manca.
Almeno così ho studiato sui libri di filosofia e anche di religione.
Come è possibile che tu viva sereno mentre non trascuri niente per far tornare i tuoi figli a casa a costo di stare sempre sveglio?
Non ti stanchi Signore di bussare alle nostre porte, di aspettare come un mendicante che ti diamo la nostra brocca perchè tu la possa riempire? Non ti stanchi Signore a percorrere le strade del mondo mostrandoti affamato, assetato, nudo, carcerato, malato perchè ci muoviamo a compassione?
Signore ma tu non ti scoraggi mai? Tu che sei l’Onnipotente, il Santo, l’Essere perfettissimo Creatore e Signore del cielo e della terra non sei ancora stufo di noi che non ti corrispondiamo, che non ci fidiamo di te anche se ci hai tratto più di una volta dalle sabbie mobili?
Cosa Signore ti fa ancora sperare che il tuo progetto si realizzi?
Sono tanto scoraggiata Signore questa mattina e non so a chi rivolgermi per essere aiutata. Non ho che te, conosco solo te e solo da te aspetto l’aiuto. Mandalo dai tuoi cieli santi Signore, fa presto non tardare!
“Forse mi passa se abbraccio qualcuno!” disse Giovanni in piena crisi d’asma.
Mandami qualcuno da abbracciare Signore, forse funziona.

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